Progetti

Comuni coinvolti_UIA_AD ARNUM

AD ARNUM: Masterplan strategico per la mobilità sostenibile lungo l’asta dell’Arno

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Il progetto è stato sviluppato da alcuni componenti di Urban LIFE prima della costituzione della società. E’ presentato su queste pagine in quanto attività significativa, affrontata secondo i principi fondanti di Urban LIFE.

I Comuni di Bagno a Ripoli, Fiesole, Pontassieve e Rignano sull’Arno nel 2017 hanno sottoscritto un Protocollo d’Intesa per la condivisione del Progetto “Ad Arnum” relativo alla progettazione sovracomunale di una ciclovia lungo la valle dell’Arno quale strategia di mobilità sostenibile.

Il progetto caratterizzato da una forte impronta partecipativa, è stato elaborato anche in vista della partecipazione al Bando europeo “Urban Innovative Actions” 2017 (UIA- 2°Call). Il Bando premia, infatti, le azioni innovative urbane sulla base di tre tematiche, tra cui la Mobilità Urbana Sostenibile. Si tratta tra l’altro, del primo Bando europeo che indirizza finanziamenti alle infrastrutture urbane (generalmente demandate ai bandi regionali POR FESR), purché caratterizzate da una elevata componente di innovazione in termini sociali, tecnologici, di pianificazione, etc…

La proposta si compone di azioni diverse quali:

  • riorganizzazione della circolazione nel territorio dei comuni interessati (accordo con RFI e enti di mobilità extraurbana per carta integrata di trasporto);
  • realizzazione di nuove opere infrastrutturali (ciclovia e anelli di collegamento ai tessuti urbani esistenti);
  • previsione di punti d’interscambio modale (Hub intermodali);
  • previsione di Spokes lungo il tracciato della ciclovia;
  • offerta di una vasta serie di servizi innovativi.

L’intero progetto converge in un unico obiettivo: cambiare radicalmente le modalità di fruizione e attraversamento del territorio, sia da parte dei locali che degli altri “user”.

HOPE

HOPE: Home of People and Equality. Progetto di rigenerazione urbana

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Il progetto è stato sviluppato da alcuni componenti di Urban LIFE prima della costituzione della società. E’ presentato su queste pagine in quanto attività significativa, affrontata secondo i principi fondanti di Urban LIFE.

Nell’ambito dei Progetti di Innovazione Urbana della Regione Toscana, finanziati coi fondi strutturali europei POR-FESR 2014-2020 destinati ad azioni di rigenerazione sulle città, un gruppo di ricerca del Dipartimento di Architettura (DIDA) di Firenze ha predisposto, in collaborazione con il Comune, un programma d’interventi per il centro storico di Empoli, ispirato a un’idea di città inclusiva, catalizzatrice di processi di rigenerazione sociale, economica e ambientale. Progetto selezionato, sulla base di una procedura competitiva, per l’assegnazione di un finanziamento complessivo di 6,1 milioni di euro, in aggiunta a un co-finanziamento comunale di 2,9 milioni di euro.

L’area d’intervento ricade in una fascia al margine del centro storico di Empoli, prossima alla stazione ferroviaria ed esterna all’area pedonale in cui si trovano i principali spazi e servizi urbani. Nonostante la presenza di edifici di elevato valore storico (comprese alcune porzioni delle cinte urbane medievale e rinascimentale inglobate nel tessuto edilizio) e di alcune importanti funzioni pubbliche (tre scuole, la biblioteca comunale, un distaccamento dell’Università di Firenze), l’area si presenta come una sorta di ‘retro’ rispetto al centro-città, segnato da fenomeni di marginalità sociale, dall’abbandono diffuso delle attività commerciali, dalla presenza di edifici dismessi o sottoutilizzati e percepita dagli abitanti come una delle zone più insicure del territorio empolese.

Gli interventi del Progetto di Innovazione Urbana, focalizzati su alcuni edifici pubblici e sugli spazi aperti che li riconnettono, sono indirizzati a rispondere agli obiettivi programmatici di ordine sociale, economico e ambientale definiti nel bando, oltre che perseguire il fine di migliorare l’assetto fisico e la vivibilità urbana in un senso più ampio. Gli obiettivi prioritari sono:

  • rafforzare il ruolo del centro storico di Empoli come luogo identitario e polo di servizi, non soltanto a livello locale ma anche a una scala sovracomunale/metropolitana;
  • definire all’interno del centro storico un’area caratterizzata da una forte mixité funzionale, da un lato integrando le attrezzature esistenti con nuove attività di tipo culturale, socio-sanitarie, spazi di lavoro e servizi pubblici; dall’altro, riorganizzando e riconnettendo gli spazi pubblici esistenti, a formare un sistema permeabile da tutte le direzioni, comprendente anche i cortili interni degli edifici recuperati, in continuità con la zona pedonale centrale;
  • valorizzare, in modo particolare, il complesso di San Giuseppe come ‘caposaldo’ territoriale polifunzionale, elemento emergente del tessuto urbano e punto di snodo dei percorsi pedonali tra la stazione ferroviaria e il centro storico.

La presenza di complessi dismessi di proprietà comunale ha quindi consentito lo sviluppo di progetti integrati, con forte valenza pubblica, all’interno di un contesto urbano riqualificato e rivitalizzato dall’immissione di nuove funzioni, sicuro e accessibile. Un modello di valorizzazione dei beni pubblici che nella ricerca della migliore corrispondenza fra domanda sociale e spazi disponibili trova il suo principale punto di forza.

FROM SPACES TO PLACES: Scenari di rigenerazione urbana nella Lower Lea Valley di Londra con il metodo “Space Syntax”

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Il progetto è stato sviluppato da alcuni componenti di Urban LIFE prima della costituzione della società. E’ presentato su queste pagine in quanto attività significativa, affrontata secondo i principi fondanti di Urban LIFE.

Il progetto propone un approccio sistemico per la rigenerazione dello spazio urbano dell’asta fluviale ex industriale della Lea Valley a Londra, Regno Unito, utilizzando le tecniche di masterplanning per coordinare il riuso di diverse aree urbane dismesse con una prospettiva di rigenerazione in ottica multi e trans-scalare.

La Lower Lea Valley è un luogo dalle grandi potenzialità: individuato dall’amministrazione londinese come corridoio di espansione futura della città, negli ultimi 40 anni è stato abbandonato e in seguito riscoperto come ‘spazio disponibile’ per lo sviluppo di nuova edificazione.

L’area nella sua parte nord è stata rigenerata in occasione delle Olimpiadi 2012, ma questo evento globale ha portato conseguenze pesanti dal punto di vista fisico e sociale (delocalizzazione abitanti, nuovo tessuto privo di dialogo con la storia del luogo).

Il progetto si concentra sulla parte terminale dell’area, dal parco olimpico alla foce, integrandola con il resto della città mettendo a sistema gli spazi aperti e abbandonati per fare città col vuoto (‘spread the unbuilt’).

La fase iniziale ha riguardato un censimento di tutti gli spazi non costruiti disponibili, individuandone criticità e opportunità; è seguita la loro messa a sistema in una rete di spazi pubblici, riutilizzando aree e strutture ex-industriali dismesse talvolta di rilevante valore storico (es. Abbey Mills Pumping Station) per la memoria dei luoghi della Lea Valley.

Il masterplan ha tre scale di intervento (urbana, locale e di vicinato): individuando gli attori di ogni processo di trasformazione urbana è stato elaborato un progetto attuabile anche per parti, in ottica multidisciplinare, flessibile e durevole.

Infine è stata condotta una verifica sulle proposte di progetto utilizzando il metodo Space Syntax: esso si basa sull’analisi della configurazione dello spazio, dalla scala architettonica alla scala urbana. A scala urbana il metodo si fonda sulla stesura di axial maps (maglia viaria urbana “astratta” per analizzare le relazioni geometrico-spaziali delle strade tra di loro) che, elaborate da software dedicati, forniscono una mappatura dei valori di accessibilità e integrazione spaziale delle percorrenze urbane.

In fase di analisi permette di individuare le zone critiche su cui intervenire, mentre in fase di progetto permette di prevedere le conseguenze di nuovi progetti urbani sulla struttura complessiva dalle città. Operando un’analisi a diversi raggi di influenza e confrontando i valori di accessibilità della confgurazione prima e dopo l’intervento, si è verificata l’integrazione del progetto con il tessuto urbano esistente.

Planimetria

RIQUALIFICAZIONE DELL’AREA DI DIETRO POGGIO: nuovi spazi per Calenzano (FI)

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Il progetto è stato sviluppato da alcuni componenti di Urban LIFE prima della costituzione della società. E’ presentato su queste pagine in quanto attività significativa, affrontata secondo i principi fondanti di Urban LIFE.

Il progetto nasce dall’intento di non saturare l’area, evitando una massiccia edificazione e un ulteriore consumo di suolo, e opta per un inserimento mirato e dosato di volumetrie, in un gioco di equilibri fra edificato e spazio aperto da destinare a spazio pubblico e verde.

Il risultato è la concezione di un nuovo borgo a misura d’uomo basato sul concetto della gerarchia dei flussi: due anelli carrabili dividono il flusso dei mezzi pesanti da quello residenziale ed insieme a parcheggi diffusi permettono la creazione di un cuore a mobilità lenta. L’obiettivo è quello di rigenerare lo spazio, di riempirlo di significato, non per forza di materia.

La soluzione propone, inoltre, nuove residenze progettate secondo principi propri della bioclimatica e una strategia di recupero non solo di spazi residuali ma anche dell’edificato esistente attraverso una serie mirata di operazioni di ristrutturazione del patrimonio edilizio esistente. Ciò è stato perseguito attraverso il Restyling sostenibile applicato agli edifici industriali esistenti: un sistema capace di creare un binomio perfetto tra nuova estetica e principi eco-sostenibili, abbinando materiali alternativi, principi di bioclimatica e design.

A ciò si lega la scelta di creare un parco strutturato: didattica e naturalistica nella parte a diretto contatto con il tessuto urbano, fluviale lungo la Marina, e sensoriale in un’area baricentrica.

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